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Confermato l’ergastolo per l’assassino di Giuseppe Parretta, figlio 18enne di Caterina Villirillo

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ROMA - Confermata in Cassazione la condanna all'ergastolo per il pluripregiudicato Salvatore Gerace, assassino del giovane Giuseppe Parretta ucciso a colpi d'arma di fuoco il 13 gennaio 2018 nella sede dell'associazione 'Libere Donne' a Crotone, dove operava la mamma, Caterina Villirillo, presidente dell'associazione e da sempre impegnata per la legalità.

L'OMICIDIO DI GIUSEPPE PARRETTA

Quel terribile giorno, il 13 gennaio 2018, il povero Giuseppe Parretta, diciottenne, fu l’unica vittima del pluripregiudicato Gerace. Il suo ‘piano’ era di sterminare l’intera famiglia, ma colpì per primo (e poi rimase l’unico) il giovane, per prevenire la sua possibile reazione. L’omicidio avvenne nella sede dell’associazione ‘Libere Donne’ di Crotone, fondato dalla mamma Caterina Villirillo. Lei ha più volte pensato di essere lei, in realtà, la destinataria della furia ‘ndranghetista di Gerace che le ha portato via il figlio, per il suo essersi schierata dalla parte delle donne e dei fragili. Alla scena erano presenti anche l’altra figlia di Catia, Benedetta, e la giovane fidanzata di Giuseppe, Ester.

LE SENTENZE DI PRIMO E SECONDO GRADO

In primo e secondo grado l’assassino ha avuto il massimo della pena, ma Katia e i suoi figli hanno “nitido il ricordo di quelle aule fredde, della violenza che si subisce nei Tribunali, abbiamo subito i soprusi di Gerace che ci ha offeso, che ha cercato di capovolgere il processo. Ecco io questo non l’ho perdonato“, ha detto alla Dire mentre ricordava che durante il processo ha dovuto persino sentire l’accusa di non aver difeso suo figlio mentre veniva trucidato.








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